domenica 1 agosto 2010

NEO GLOBAL ARIANISMO


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NEO GLOBAL ARIANISMO
Arbeit mach frei. Il lavoro nobilita l’uomo. Questa frase in tedesco campeggia ancora oggi all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz. Si tratta di un’ironica interpretazione dell’iscrizione che il sommo poeta fiorentino, Dante Alighieri, aveva ipotizzato per la porta dell’Inferno: lasciate ogni speranza o voi che entrate. E l’Inferno, i nazionalsocialisti di Adolf Hitler, lo hanno evocato. E anche bene. Quella manica di pazzi sanguinari ha messo a ferro e fuoco l’Europa, ha combattuto in Russia, in Africa e si vocifera che abbia tentato qualche sortita (la famigerata quinta colonna) anche negli Stati Uniti. Nel 1945, con il crollo di Berlino (la città, non il muro) e i pesanti bombardamenti subiti ad opera degli alleati, con la fuga (o il suicidio) del loro Cancelliere, il nazismo si è arreso. Il processo di Norimberga ha condannato quegli esponenti dello Stato Maggiore tedesco sopravvissuto alla guerra. Un’idea, tuttavia, è molto più difficile da processare ed uccidere. Il nazismo fondava il suo pensiero sulla superiorità della razza ariana e sulla totale privazione dei più elementari dei diritti dell’uomo. Pensavo, e m’illudevo in tal senso, che l’Europa avesse lasciato alle proprie spalle questi momenti bui della sua esistenza e che il presente ed il futuro fossero consapevoli che solo con l’esperienza e la conoscenza si poteva evitare di ripetere l’incorrere in certi errori. Supponevo che il germe della democrazia fosse causa dell’epidemia più inarrestabile della storia dell’uomo. Mi sbagliavo. Per quanto mi sforzi non riesco a vedere nette differenze tra la politica e l’economia di oggi, e l’atroce selezione della razza perpetrata da quei fanatici mostri con la croce uncinata. Non mi riconosco più in una civiltà umana che non cura i malati e le malattie perché non ci sono soldi, che non da lavoro senza violare regole sindacali e diritti irrinunciabili, che inquina il pianeta rendendolo ogni giorno più invivibile, che non processa e non condanna chi viola le leggi ma al tempo stesso induce al suicidio i condannati o coloro che sono in attesa di un processo, che toglie soldi alla letteratura, alla cultura, alla scuola, alla ricerca, per costruire armi, realizzare spot pubblicitari, dare benefit e privilegi economici agli amministratori della cosa pubblica. No. Proprio non mi ci vedo nel nuovo ordine mondiale nato sulle ceneri del nazionalsocialismo e portatore del medesimo vessillo. E’ giunta l’ora di togliere la maschera alla nostra società e chiamarla per ciò che è. Così. Senza timore. Senza pudore. Senza rimpianti. Proviamo a toglierle quel velo di nebbia che l’avvolge e chiamiamola con il nome giusto: NEO GLOBAL ARIANISMO. Ecco. L’ho detto. Ora, però, resta un problema da risolvere. Una volta individuato il problema occorre cercare di porvi rimedio. Chi di voi è pronto a far parte dell’esercito degli ALLEATI?

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