giovedì 19 febbraio 2015

Chi m'ACCISA?


La domanda che in questo periodo gli italiani si pongono più incessantemente è questa: "perché se il prezzo del petrolio scende, quello della benzina rimane più o meno stabile (ed a gennaio aumenterà di nuovo)"? Il motivo è così semplice che quasi ci vergogniamo di doverlo spiegare in un articolo. Il segreto di questo beffardo meccanismo economico si chiama "accisa". In genere, le tasse e le imposte vengono calcolate su una base imponibile e dipendono da quest'ultima. Tranne le accise, appunto. Lo Stato ha deciso che per il prodotto "benzina" l'imposizione fiscale deve avere delle quote che rimangono fisse, qualunque cosa succeda. Ciò significa che per ogni litro di benzina venduto, qualunque sia il prezzo di vendita deciso dal produttore, il valore "costante" di questo balzello rimane invariato per sostenere spese anacronistiche o superate quali: 1,90 lire (0,00103 euro) per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935-1936; 14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956; 10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963; 10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966; 10 lire (0,00516 euro) per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968; 99 lire (0,0511 euro) per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976; 75 lire (0,0387 euro) per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980; 205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983; 22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996; 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009. da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 0,04 euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011; 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011; 0,082 euro per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011. 0,02 euro per far fronte al terremoto dell’Emilia del 2012. Dal 1999, anche le Regioni possono applicare autonomamente l’accisa a loro piacimento. L’ultimo rincaro è stato un aumento di 0,24 centesimi al litro per la benzina e 0,34 centesimi al litro sul gasolio. E c'è di più. In alcuni casi la cifra totale delle accise arriva a sfiorare l'Euro. Non pago, lo Stato ha ritenuto che l'IVA debba calcolarsi non sull'importo al netto delle tasse ma sul lordo. Ecco spiegato perché su ogni litro di benzina, l'Erario incamera una cifra che si avvicina al 75% del prezzo finale. E, naturalmente, questa scelta (totalmente folle e parassitaria) deprime ancor di più un'economia di mercato che trasporta su gomma quasi tutte le merci (o servizi) che vengono vendute, scambiate o erogate. Nella Legge di Stabilità, la cosa certa è sicuramente il prezzo della benzina. Parola di accise...