venerdì 18 aprile 2014

IL GIOVANE PRETE

Si racconta che in una chiesetta di campagna fosse arrivato un giovane prete, talmente nervoso per la sua prima messa da non riuscire quasi a parlare. Decise quindi di chiedere all'Arcivescovo qualche consiglio per riuscire a trovare un modo per rilassarsi, e questi gli suggerì di mettere un pochino di Tequila nell'acqua della Messa. Così fece. Si sentì cosi bene che avrebbe potuto fare la predica in mezzo ad una tempesta. Però quando tornò in canonica, trovò la seguente lettera dell'Arcivescovo: <<< Caro Don Angelo, qualche appunto spicciolo: - la prossima volta, metta un po' di Tequila nell'acqua e non viceversa, e non sta bene mettere limone e sale sul bordo del calice. - La manica della tonaca non deve essere usata come tovagliolo. - Ci sono 10 comandamenti e non 12. - Ci sono 12 discepoli e non 10. - I vizi capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma - Non ci si riferisce alla croce come quella grande T di legno - Non ci si riferisce a Gesù Cristo e i suoi discepoli come JC e la sua band. - Non ci si riferisce a Giuda come quel figlio di puttana, e sua madre e suo padre non erano rispettivamente una zoccola e un ricchione. - Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono il Vecchio, Junior e il fantasmino - La toilette dove ha orinato a metà messa in realtà era il confessionale... e non è bello bestemmiare perchè non hanno messo lo sciacquone. - L'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani è stata è lodevole, però ballare la macarena e fare il trenino mi pare esagerato. - L'acqua santa serve per benedire e non per rinfrescarsi la nuca sudata. - Le Ostie vanno distribuite ai fedeli che si comunicano, non devono essere considerate alla stregua delle patatine come antipastini e accompagnate dal vino santo. - Quello sulla croce, anche se con la barba assomiglia a Che Guevara, non era lui ma Nostro Signore Gesù Cristo. - Cerchi di indossare le mutande, e quando ha caldo eviti di rinfrescarsi tirando su la tonaca. - I peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non a farsi fottere - La messa deve durare 1 ora circa e non due tempi da 45 minuti, e quello che girava vestito di nero è il sagrestano, non quel cornuto dell'arbitro. - Quello che le stava seduto a fianco ero io, il suo Arcivescovo, non 22una checca in gonna rossa - La formula finale corretta è”La Messa è finita, andate in pace” e non “Che mal di testa, andate tutti fuori dai coglioni” Per il resto, mi pare andasse tutto bene>>> L'Arcivescovo

giovedì 17 aprile 2014

Lo strano caso del Dottor Chances

Cap. Sei/ La cantina-laboratorio/ State mentendo. Esclamò Kyle alzando il tono della voce in modo da sovrastare il brusio sollevato dai commenti alla notizia portata da Gilbert e Daniel. Su questi ultimi si concentrò lo sguardo attonito di tutti gli avventori del locale. Gilbert non si scompose e lanciò la sua sfida. Domani sera, alle 6 p.m., Daniel ed io dimostreremo che quanto abbiamo dichiarato corrisponde a verità. Tutti potranno vederci a quell’ora alla vecchia cava di ghiaia. Chiunque…abbia un po’ di fegato per farlo. Punzecchiò Gilbert. Kyle si sentì giustamente sfidato e gonfiandosi il petto d’orgoglio provò a replicare. Certo che verrò. Non ho alcuna paura. E porterò tanto di quel ferro che ti farà venire i calli alle mani quando ti costringerò a riportarlo tutto al suo posto. Si vedrà. Replicò Gilbert. Tra lui e Kyle non v’era inimicizia. Anzi, i due si stimavano molto. Solo, essi erano i classici due galli nello stesso pollaio. Era inevitabile che le rivelazioni di Gilbert e Daniel avessero disturbato Kyle. La scoperta dei due amici aveva una portata eccezionale e non poteva essere accolta in modo superficiale. In cuor suo, Kyle sperava che la serata dell’indomani si risolvesse in una sonora figuraccia per i due amici. Dal canto loro, Gilbert e Daniel avevano veduto le prodigiose proprietà del metallo che brucia gli altri metalli e non avevano il benché minimo dubbio che non sarebbero stati traditi. La loro dimostrazione del giorno seguente avrebbe fatto la storia del loro gruppo. Sarebbero diventati famosi, se era il loro desiderio. Erano consci, però, che la scoperta era stata fatta dal vecchio scienziato e non da loro. Nei loro pensieri d’adolescenti c’era la convinzione che parlando con il Dottor Chances sarebbero riusciti a convincerlo a rendere pubblica la sua scoperta, a beneficio dell’umanità intera. Quando i ragazzi e le ragazze si alzarono dai tavolini del loro fast food preferito, pensarono con saggezza che in qualunque modo fosse finita quella disputa occorreva riconoscere le ragioni dell’altro e ritornare ad una forma di rispetto reciproco indispensabili. Paradossalmente, pensarono un po’ tutti, sembrava che il Dottor Chances si portasse appresso una strana maledizione, quella di dividere l’opinione che gli altri avevano di lui e di scatenare reazioni irrispettose e irriguardose nei suoi riguardi. Nel giorno e nell’ora prefissata, tuttavia, i ragazzi si trovarono uniti all’appuntamento alla vecchia cava di ghiaia e cemento. Si trattava di un’area smessa che in passato era stata interprete di una fiorente attività economica. Vasta circa sette chilometri quadrati, si trovava in periferia, nella parte ovest della città. Era appartenuta a diversi imprenditori locali ma nessuno seppe salvarla dal tracollo quando arrivò la grande crisi alla fine del primo decennio del XXI secolo. Le poche risorse finanziarie rimaste, i dipendenti ridotti alla fame, un mercato che non esisteva più, avevano decretato la sua definitiva dipartita. In quei terreni, lasciati incustoditi e abbandonati, tutti i bambini ed i ragazzi d’ogni zona d’Edimburgo avevano trascorso parte della loro esistenza e vissuto le più incredibili avventure. Anche Gilbert ed il suo gruppo. Per questo motivo lui e Daniel avevano scelto di dare una dimostrazione della potenza del metallo che brucia gli altri metalli proprio in quel luogo. I loro obiettivi erano: zittire in modo definitivo l’ambizione di Kyle; farlo davanti agli altri ragazzi e a debita distanza dagli adulti; rinnovare il sostegno e l’incoraggiamento da parte del gruppo nei loro riguardi. Gilbert si presentò sul posto con un vecchio mantello, un maglione e dei pantaloni di velluto scuro. Daniel era vestito in modo più sobrio anche se il colore dell’abito non si discostava molto dal tono cupo di quello dell’amico. I ragazzi si riunirono attorno ad un tavolo di legno al cui centro era stato appoggiato il metallo che brucia gli altri metalli. Kyle arrivò con un completo mimetico che ricordava quello usato dai militari se non fosse stato un capo firmato dallo stilista Gerald Loescher. Le tasche del giubbotto erano imbottite d’attrezzi per la sopravvivenza, dalla torcia allo spago, le cartine al tornasole e la barretta di cioccolato purissimo. Appena si avvicinò abbastanza da poterlo udire Gilbert gli parlò. Adesso vedrai una meraviglia incredibile. Disse il ragazzo unendo ad un largo sorriso uno sguardo intenso e compiaciuto. Lo vedremo. Lo vedremo. Gli ribatté Kyle, imbarazzato e nervoso. Sapeva di giocarsi un’importante chance per i suoi propositi di leadership del gruppo. Evidentemente, la tranquillità e la determinazione di Gilbert lo stavano infastidendo al punto da farlo pentire della sua scelta. Ma ormai era in ballo e sarebbe andato sino in fondo. A qualunque costo. Daniel vuoi prendere del metallo? Per favore… Chiese Gilbert in tono rispettoso. Daniel abbozzò un sorriso e assottigliò lo sguardo. Si voltò, fece alcuni passi e si chinò a raccogliere una sbarra di metallo pieno lunga cinquanta centimetri spessa dodici e alta sette. Dimmi quando vuoi incominciare… Esclamò Daniel. Gilbert si limitò a fare un cenno col capo. Daniel appoggiò la sbarra sul metallo che brucia gli altri metalli. Una frazione di secondo dopo i ragazzi assistettero ad una scena che non avevano mai visto, di cui non avevano mai sentito parlare e che ben difficilmente sarebbero riusciti a dimenticare. La sbarra diventò rossa, poi incandescente e sparì in una nuvola di fumo. I ragazzi osservarono stupefatti. La piccola Audrey si diede un pizzicotto credendo di stare ancora dormendo. Lorelay strabuzzò gli occhi più e più volte. A Hildegarde mancò il fiato. Alice sembrò quasi svenire. Ma il più colpito fu senz’altro Kyle. Ancora una volta, Gilbert era riuscito a tenere ben salda nelle sue mani la leadership del gruppo. Nonostante fosse stato sconfitto, Kyle si congratulò con il suo avversario. Era un atteggiamento tipicamente scozzese. Una forma di rispetto che pochi popoli riescono ad avere. Il gesto di Kyle fu apprezzato e Gilbert sapeva che ciò non precludeva rivendicazioni future, solo…oggi era la sua giornata e intendeva godersela appieno. Ma che cos’è? Domandò la piccola Audrey ancora scioccata. C’era una piccola targhetta, lì vicino…provò a spiegare Daniel. Siete tornati in quel laboratorio? Chiese Lorelay quasi infastidita da tanto disprezzo per le più elementari norme sulla proprietà e la privacy. Certamente. Rispose Gilbert. E vi torneremo. Aggiunse dopo una piccola pausa. E questa volta verrete anche voi. Ordinò con tono perentorio. Gilbert sapeva che il suo ascendente in seno al gruppo stava aumentando e decise che era giunta l’ora di approfittarne e perciò non si preoccupò delle possibili reazioni a quella affermazione. Il gruppo d’adolescenti lo fissò dritto negli occhi. Lui si limitò a spiegare i suoi propositi con serenità e dovizia di particolari. Il metallo, perché di questo si tratta, è d’origine aliena. Questo c’era scritto sulla targhetta. Il nome che il Dottor Chances o chi per lui gli ha dato a questo oggetto è METALLO CHE BRUCIA GLI ALTRI METALLI. Nel laboratorio Daniel ed io abbiamo trovato anche altri oggetti stranissimi. Potrebbe essere in corso un esperimento pericoloso per tutti noi. Possiamo investigare. Fu la conclusione di Gilbert. E se avvertissimo semplicemente i nostri genitori? Chiese Alice. La risposta alla sua domanda fu tutta negli sguardi dei suoi compagni. Anche se per ragioni differenti, i ragazzi non apprezzavano l’idea di coinvolgere nella questione i propri genitori. Io verrò con te. Esclamò Kyle e la cosa fu così strabiliante da convincere anche i più restii e timorosi a lanciarsi in quell’iniziativa non certo priva di rischi. Gilbert strinse la mano al suo avversario ed insieme si avviarono verso casa, seguiti poco dopo da tutti gli altri. Qualcuno era ancora incredulo. Daniel si attardò a ricuperare il metallo che brucia gli altri metalli. Alice che nutriva una sana infatuazione per lui seppur ancora non rivelata, l’attese e lo accompagnò fino al ricongiungimento col resto del gruppo. Gilbert spiegò a Kyle le sue intenzioni ed il piano per mettere nel sacco il Dottor Chances o chiunque si stesse spacciando per lui. Arrivati nel quartiere il gruppo si sciolse e tutti i ragazzi andarono a dormire. Daniel fu l’ultimo. Prese la mano d’Alice e tirò la ragazza verso di sé. Le diede un bacio ed attese di vedere la suo reazione. Alice ricambiò le attenzioni e gli cinse i fianchi con le braccia. Lo guardò negli occhi e il suo sorriso era lo specchio della sua anima. Questo significa che adesso stiamo insieme? Chiese Daniel raggiante. Direi proprio di si. Fu la sospirata risposta d’Alice. E si voltò, avviandosi felicemente verso casa. Daniel era al settimo cielo. La sua gioia era incontenibile. Tornato a casa tardò parecchio a prender sonno. Dimenticò persino di giocare con la playstation, come amava fare ogni sera prima di coricarsi. Aveva ben altro per la testa. L’indomani, ragazzi e ragazze si incontrarono dopo la scuola come avevano programmato. Gilbert e Kyle arrivarono insieme e il primo aveva il braccio attorno alle spalle del secondo mentre gli parlava. Questo gesto fu subito notato dal resto del gruppo e un sorriso si dipinse sul volto di tutti. Tranne quello di Daniel. Lui stava sorridendo per ben altri motivi. Anche Alice, seppur cercasse di mantenere un comportamento moderato, lasciava trasparire che era felice per quanto era accaduto la sera prima. Allora, ragazzi. Esordì Gilbert. Questo è il piano. Kyle e io non abbiamo chiuso occhio tutta la notte per metterlo a punto. Daniel, da sempre, era il miglior amico di Gilbert ma non si scompose nemmeno per un secondo quando venne a conoscenza del fatto che lui si era rivolto ad un suo “avversario” per elaborare un piano d’azione e non a lui. Non al suo miglior amico. Daniel aveva altro per la testa, in quel momento, anche se la sua fedeltà a Gilbert appariva in ogni modo incrollabile. Si. Gli animali di casa Chances non sono un problema. Disse Kyle. Evidentemente, il ragazzo aveva imparato quel vecchio motto che diceva: se non li puoi battere unisciti a loro. Potrebbero essercene con le serrature. Dopo le nostre intrusioni dei giorni scorsi abbiamo notato dei fabbri in casa Chances. La sensazione che il padrone di casa si sia accorto delle effrazioni ci è stata confermata da Terence Gilliam, il figlio del miglior fabbro d’Edimburgo. Per questo motivo, Kyle si è offerto di contattare Arthur Clarke. I ragazzi, udite queste parole, sussultarono. Il giovane Arthur era uno scavezzacollo di cui si diceva un gran bene ma che nonostante tutto non era molto gradito alla maggior parte della gente. Il suo carattere schivo e refrattario ad ogni forma di rapporto interpersonale faceva sì che il ragazzo fosse estraniato dai vari gruppi giovanili. Tuttavia, e questa era riconosciuta da tutti come una dote particolarmente gradita in quel momento, era in grado di scassinare qualunque meccanismo. Suo padre aveva lavorato in fabbriche di serrature per decenni. E come spesso accade in questi casi, il lavoro del genitore finì col diventare un occasione d’apprendimento per il figlio. E soprattutto di gioco. Dobbiamo però esser certi che il Dottore non sia in casa. Se sta pensando d’essere vittima di una banda di ladri chissà cosa potrebbe avere architettato. Potremmo trovarcelo di fronte con una spingarda...e non sarebbe piacevole. Concluse. Lorelay fece una smorfia di disapprovazione. La piccola Audrey si mostrò pensierosa. Hildegarde decise di togliersi alcuni dubbi. Per far ciò dovremo dividerci? O avete un piano anche per questo? Chiese con determinazione. Dovremo dividerci. Innanzi tutto, occorrerà spiare Casa Chances per almeno una settimana, imparare le abitudini del Dottore, sperando ve ne siano. Poi, una volta scelto il momento in cui agire ci divideremo. La maggior parte di noi dentro e due fuori, uno per ogni ingresso. Ma allora, due di noi non vedranno nulla dell’interno della Casa? Incalzò Lorelay. Abbiamo pensato di fare dei turni e dei cambi ogni mezz’ora. La parete ad Est e quella ad Ovest vanno perlustrate con attenzione. Non possiamo permetterci alcun errore. Se i nostri genitori venissero a sapere che ci siamo introdotti furtivamente nella casa di uno sconosciuto sarebbe un disastro. A scuola, poi, saremmo additati come ladri e nessuno vorrà più neanche rivolgerci la parola. Tuttavia, il pericolo che sta correndo la comunità è grave e non possiamo tirarci indietro. Il fatto che Daniel abbia trovato il metallo che brucia gli altri metalli indica che siamo stati scelti dal destino per proteggere la nostra città ed i suoi abitanti. Spiegò Gilbert gonfio in petto per l’orgoglio. Nessuno ebbe da obiettare ed i ragazzi si dedicarono all’impresa anima e corpo. Quella settimana fu una tra le più intense mai vissute dal gruppo. Ognuno assolse i propri compiti e raccogliere dati sul Dottore avrebbe dovuto essere più facile del previsto. Un solo particolare scombussolò i piani dei ragazzi: Chances non si vide. Nemmeno una volta. Sembrava si fosse barricato in casa e non uscisse a nessuna ora del giorno e della notte. Neanche per acquistare cibarie. Nessuno si avvicinò alla Casa. Era impossibile. Daniel sosteneva che l’anziano Dottore d’origine austriaca non aveva grandi disponibilità di viveri nella dispensa e come sapeva anche Gilbert nella cantina laboratorio non vi era spazio che per i suoi esperimenti. Dunque, come riusciva a sostentarsi? Gilbert cominciò ad avere dei sospetti e li esternò al resto del gruppo. Deve esserci un passaggio segreto. Disse. Stai sostenendo che esce tranquillamente sotto il nostro naso sfruttando una qualche galleria sotterranea? Domandò Kyle. Già, proprio così. Rispose Gilbert. E dunque, che cosa proponi di fare? Chiese Alice. Penetrare ugualmente in casa Chances. Rispose Gilbert senza alcuna reticenza. L’entusiasmo iniziale del gruppo si trasformò. L’idea di violare la privacy, la proprietà privata, di rischiare l’arresto o una tragedia, non era facilmente condivisibile da tutti. Tuttavia, la determinazione di Gilbert e la contemporanea comunione d’intenti con il rivale Kyle Richmond contribuirono a smussare i contrasti e ad impedire che i ragazzi del gruppo scegliessero di abbandonare l’impresa. La decisione di entrare in Casa Chances fu presa all’unanimità, nonostante qualche piccolo mugugno. Giovedì sera, 31 luglio 2010, alle tre di notte, il gruppo al completo sarebbe penetrato nell’abitazione del Dottore per scoprire i segreti nascosti nel suo laboratorio. I giovani del gruppo concordarono un appuntamento dietro la grande “sequoia”. In realtà non si trattava di un albero. Nella zona sud est della città c’è un lampione alto una quindicina di metri e dal diametro dieci volte inferiore. I ragazzi lo consideravano il loro centro d’incontro preferito. Di notte forniva loro sufficiente luce. Di giorno era un ottimo punto di riferimento per tutti. Gilbert e gli altri non erano i soli frequentatori della “sequoia” ma, data l’ora scelta per l’incontro, nessuno dubitava che una volta tanto sarebbero stati lontani da occhi ed orecchie indiscrete. All’ora stabilita tutti i ragazzi si presentarono all'appuntamento, nessuno escluso. Avevano ancora gli occhi semisocchiusi e sbadigliavano copiosamente. L’ora del mattino scelta per l’impresa, se da un lato garantiva una discreta forma d’anonimato, dall’altro aveva degli ovvi effetti collaterali. Nonostante tutto, i ragazzi, in rigorosa fila indiana (eccezion fatta per Gilbert e Daniel, con al proprio fianco rispettivamente Kyle e Alice) si avviarono verso Casa Chances. Ma non si poteva scegliere un’ora meno tarda? Chiese Audrey tra uno sbadiglio e l’altro. Ssshht…se proprio dobbiamo parlare facciamolo sotto voce. Casa Chances è proprio dietro l’angolo. Disse Gilbert. Prestiamo attenzione tutti. Cerchiamo di non correre inutili pericoli. Suggerì Daniel. E’ vero. Non abbassiamo la guardia. Il Dottore potrebbe essere lì che ci aspetta al varco. Rimarcò Alice. State zitti, siamo arrivati. Ammonì Gilbert. Kyle annuì. Il gruppo si compattò. Arthur andò avanti per primo e si diresse verso la porta sul retro. Con trepidazione, il resto del gruppo stette a guardarlo a debita distanza. Aperta la porta, entrò nella casa. I ragazzi, uno dietro l’altro, attraversarono la strada e lo seguirono, penetrando nella villa. Gilbert e Daniel, che avevano portato una torcia elettrica, avanzarono illuminando il percorso tra le varie stanze. Avevano raggiunto, ormai, una certa dimestichezza nel muoversi all’interno di Casa Chances, tuttavia procedettero esitanti, con molta cautela. Il buon senso diceva loro che il padrone di casa doveva attendersi un’effrazione ed aveva sicuramente preso le opportune contromisure. In rigoroso silenzio, con passo felpato ed accorto, i ragazzi giunsero fino alla porta della cantina. La aprirono e scesero per la ripida scala che conduceva al laboratorio. Si riunirono tutti vicino alla targa relativa al metallo che brucia gli altri metalli. Hai visto che non ti stavo mentendo? Chiese Gilbert con un sottile filo di voce. Kyle lesse l’iscrizione. Anche Lorelay e gli altri, eccezion fatta per Daniel, si avvicinarono per leggerla. Una decina di secondi più tardi, tutti convennero che Gilbert aveva perfettamente ragione. Il laboratorio apparve a tutti come il più bizzarro e alieno luogo sul quale i loro occhi avessero posato lo sguardo. Aveva un fascino sinistro e proprio per questo eccitava ed inquietava i ragazzi. E’ folle. Totalmente irragionevole. Esclamò Lorelay. Chissà com’è giunta fino a qui. Cioè, se è di provenienza aliena verrà dallo spazio. Chissà qual è il suo pianeta d’origine…si domandò la piccola Audrey. Hildegarde, che era rimasta alla porta per fare da palo, invitò gli amici a proseguire nelle ricerche per scongiurare il pericolo che potessero essere tutti scoperti. Se qualcuno si accorge che siamo qui finiremo per fare la fine dei topi. Questa cantina-laboratorio è un’autentica trappola. Rimarcò. Guardate! Esclamò Daniel mentre si trovava in piedi davanti alla cabina di vetro. Si sta illuminando. Il quadro dei comandi che si trovava all’interno della struttura cominciò ad emanare dei bagliori rosso bluastri. L’attenzione dei ragazzi si calamitò verso il centro della cabina. In quella direzione si poteva ammirare uno scintillio continuo, come se una miriade di piccoli fuochi bruciasse nell’aria. Gilbert, invece, notò un manufatto che gli ricordava il cubo di Rubik posto alla destra della consolle di comando. Avete messo in funzione qualche meccanismo? Chiese Hildegarde seccata, badando di non alzare troppo il tono della voce, modulata in modo tale da essere però udita da tutti. Non appena finì di formulare la domanda cadde rovinosamente sugli scalini. I ragazzi puntarono la luce delle torce in quella direzione ed illuminarono la fanciulla. Lei, per nulla ferita dalla caduta, si rialzò immediatamente e guardò in alto per vedere cosa fosse accaduto. I suoi compagni le si avvicinarono per sincerarsi delle sue condizioni. Stai bene? Chiese Gilbert. Cosa ti è accaduto? Domandò Kyle, il quale non aveva mai nascosto un’attenzione particolare verso di lei ed a maggior ragione, questo fatto lo stava inquietando. Hildegarde, non fiatò. Si limitò a fissare in alto, il punto da cui era cascata. Quando anche tutti gli altri compagni fecero altrettanto ne compresero il motivo. La porta della cantina-laboratorio era aperta ed un raggio di luce sinistra illuminava una porzione del locale. Ai ragazzi si raggelò il sangue. Nessuno entrò nel laboratorio. Fu Daniel il primo a salire le scale con grande timore da parte d’Alice. Se gli fosse successo qualcosa, pensava la ragazza, non se lo sarebbe mai perdonato. La paura, tuttavia, le ottenebrava la mente impedendole di pensare e legava i suoi arti con resistenti ed invisibili catene. Daniel arrivò in cima e vide solo i raggi della luna piena. Nessuna persona si trovava sullo stipite. Fece un cenno agli altri e anche Gilbert e Kyle risalirono la stretta scala di mattoni che conduceva al piano superiore. Arthur, invece, rimase nel laboratorio. Una volta raggiunto Daniel il trio che si era formato si divise nella perlustrazione delle varie stanze della casa per vedere se qualcuno stava avvertendo la polizia o preparando chissà quale orrendo tranello. La casa, eccezion fatta per loro e gli animali da laboratorio, non ospitava anima via. Nel frattempo, Hildegarde incalzata dalle domande delle amiche, cominciò a raccontare le sue sensazioni su quello strano incidente.

venerdì 4 aprile 2014

I NOMI PIU’ BUFFI PRESENTI SULL’ELENCO TELEFONICO

Genere personaggi: Peter PAN James BONDI Kevin COSTA John PREDA Natale MOTTA Licia PERSONA Bianca NEVE POZZOBON Razdegan Dante ALIGHIERI Virna LIXI Peter PANI Sandokan PORCU LAUNO Bianca Genere comics: DANIELE Killer Felice MASTRONZO (ha cambiato cognome in Mastranzo) FORESTA Selvaggia PORTA Pio SCHEDA Bianca CAMISA Bianca CASETTA Bianca SALA Bianca FARINA Bianca FARINA Fina PIZZA Margherita MELA Marzia Vera PAGNOTTA BEVILACQUA Chiara DAL CALDO Alfredo COSTA Smeralda Petra SASSO PIRLA Abbondanza NANO Felice RUSSO Felice ACETO Genuino LASAGNA Emiliana Gustavo LA PASTA Diamante SERIO PAGELLA Scolastica Franco FORTE FOGLIO Rosa BALOCCO Felice Santa IENA Grazia STRAZIO FIOCCO Rosa CHIAPPA Rosa Giuseppe (Pino) SILVESTRE Amabile CUSCINO CANDELA Aladino CARA Maria Bambina Santa PAZIENZA Bella PARLAPIANO LA FATA Rosa LICENZIATO Assunto MANNO Assunta Italia Libera REDENTA DEL MONTE Bianco MONTE Rosa DELL'ORTO Fiorito CARRETTO Agricolo CAMPO Fiorito Fiore SECCO ABETE Pino PISCIA Chiara PISCIA Tranquilla PISCIA Antonia (detta Tina) ODORE Celestino Eros PELOSO Bambina GOBBA STRANO Concetto Massimo INGEGNO SARAI Primo SARAI Felice ERI Fortunato CORNA Fedele CAMERA Daria TROMBA Daria Massimo VOLTAGGIO Guido PIANO Guido DI RADO Guido COLLAUTO Guido LA BARCA Remo LA BARCA Remo FELICE ADESSO Ribalta RULLO Mariagiovanna Genere "che giorno è?": Sabato GIOCONDO Pacifico SETTEMBRE (marito di Miriana Trevisan) Domenica D'AGOSTO Pasqua DI SABATO FESTA Natale BIANCO Natale SANTO Natale ANTIVIGILIA Natale Natale DICEMBRINO Primavera MALINVERNI Domenica DI SABATO Settembrino NEBBIOSO Sabato MALINCONICO Genere 1+1: Leon CINO (partecipa a "Amici di Maria De Filippi") POLI Ester CHECCA Catone MORI Remo MAIA Lino PANNO Lino CRETI Nino SACCO Dorina Inde LICATO SPECIALE SASSO Lino MARA' Nello COCCI Nella COCCO Lino BIGO Lino PEPE Rina PEPE Rosa COMO Dina CIRI Nunzio Nella NEBBIA Perla PACE LAMPA Dina LAMPA Dario SCHIACCIA Tina ROSSO Lia VACCA Carla VACCA Carlo Vasco RESANDO OLLANO Rosa Luca GAVA Genere Hard: RICHIONE Felice CULETTO Candido CULETTO Rosa PASSERA Bianca Bella TETTA TROMBO Felice SCOPA Tina Primo CALORE Massimo SESSO Gustavo LA PASSERA Gustavo DANDOLO Gustavo BOCCHINI Candido AMORE PORCELLI Lino CAPEZZOLI Rosa FICUZZA Rosa BOCCHI Nara Maria CONSIGLIA POMPA MONA Modesta Santi FINOCCHI POMPI Nello POMPA Angelica POMPA Addolorata POMPA Immacolata BOCCHINO Fortunato BOCCHINO Soccorso Felice DELLA SEGA USALA Benedetta Daniela VACCA Bonaria VACCA Felice TUCCI LA FICA Candida Vera PORCA Vera TROIA Vera VACCA Vera PORCELLA TROIA Felice ZOCCOLA Felice LIMONTA Felice Massimo SESSO SESSO Generoso SESSO Virginio SESSO Felice CHIAVONE Espedito CHIAVONE Donato PAPPONE Felice Modesto MAIALE UCCELLO Santo FINOCCHIO Felice LOCASTRO Fortunato Benedetta TOPA GODI Maria Pia Benedetta CAPPELLA Carmela LA VACCA COSTA CHIAPPA Chiara CHIAPPA Bruna Renza DAL CUL Lorenza POMPINI NANI Rosanna POMPINI NANI Fatma Mafalda BOCCHIN BOLOGNESE Carmelina VACCA STABILE Antonietta UCCELLO VISPO Bernardina DELLE DONNE ZOCCOLA ROIONE Giancarla CAZZIN MOZZATO Laura Flora DELLA PUTTA SEGA Jean-Claude CHECCA Genere animals: GATTO Silvestro LUPO Alberto GALLINA Marta BARBA Gianni CERNIA Marina STELLA Marina COZZA Marina PESCE Marino PESCE Alice Delfina PESCE VOLPE Vera CONIGLIO Rosa CAVALLO Donato CAVALLO Marino GALLO Afflitto PORCO Felice ORSO Bruno Dolcissima SALAMANDRA VACCA Vittoria Colomba DELLA PASQUA GATTO Gastone TROTTA Tranquillo MERLO Libero LEONE Marino AMMAZZALORSO Bruno Genere religioso: Perla MADONNA MADONNA Benedetta Salvatore DI GESU' SANGIOVANNI Battista Benedetto CRISTO L'ABBATE Santo PROFETA Elia BENEDETTO Crocifisso BENEDETTO Angelo Benedetto DALLA CHIESA MADDIO Santo Crocifisso DIDDIO Catena DIDDIO Santo PARADISO LAZZARO Tranquillo Isacco DI DIO Angelo DI DIO Salvatore DI DIO Colomba DI DIO Maria DI DIO Angelo DEL SIGNORE PACE Divina SANT Antonio PAPA Giovanni (ne esistono 23) DELL'ANGELO Custode ALLEGRO Rosario Genere Happy!: MALINCONICO Addolorata MALINCONICO Dolores Pietra DELLA MORTE COLICA Annunziata Vera SCIAGURA Crocifissa IN CROCE Crocefissa SENZAPELLE TOMBA Oscura DELLA MORTE Crocefissa LA MORTE Incoronata DEL CAMPO Santo CAMPO Santo Genere fantasia: Luca LUCHI GUSTO Gustavo Tommaso TOMMASETTI Marco MARCHETTO Giuliano GIULIANI Filippo FILIPPESCHI Felice DI FELICE Tullia DE TULLIO Pasqualina DI PASQUALE Marco DE MARCO Genere coppie: Sig.ra PASSERA in BEGA Sig.ra VACCA in CALORE Sig.ra CALDA in PASSERA Sig.ra LA PORTA in SALVO Sig.ra COTTO in FORNO Sig.ra TORTA in PIATTI MELALAVO Domenica in PIAZZA ALGERI Liberata in FRANCIA Luciana FEROCE in BATTAGLIA Rita PESCE in APRILE CARUSO CANTANDO Aida Segnalazioni particolari: - I fratelli Trinità e Yankee (il padre era appassionato di film western) - I fratelli Rivo, Luzio, Nario - I fratelli Athos, Porthos, Kociss ed Eros - Un bimbo battezzato nel 2002 col nome Varenne - Un bimbo sardo di nome Piovi, nome scelto dal calendario nel giorno di San Pio VI. - Un ragazzo di nome Pafispi: tratto da PAdre, FIglio e SPIrito santo. (fonte www.nomix.it)