L'esordio narrativo dello scrittore pinerolese è datato gennaio 2008 con il fanta-thriller GATELAND. Nello stesso anno ha ricevuto la segnalazione dell’Associazione ARTE CITTA’ AMICA di Torino nell’ambito delle opere edite con il suo romanzo ROBINSON JR. Nel 2009 esce il suo terzo romanzo, una storia di satira politica dal titolo TODOS CABALLEROS. Satan’s Womb/L’Utero di Satana è il suo quarto romanzo e rappresenta un ritorno alle tematiche fantastiche a lui care.
domenica 23 agosto 2009
Rivoluzione costituzionale.
Rivoluzione costituzionale.
C’è una forte crisi economica a livello mondiale. Il peso di guerre… anzi, scusate, di operazioni di polizia, di aumento indiscriminato del prezzo del greggio, di disparità di trattamento salariale tra gli Stati nazionali, sta corrodendo e corrompendo la società occidentale così come era stata concepita. Ricordate il primo capitolo della nostra Costituzione? Il nostro è uno Stato fondato sul lavoro. Come si può pensare che vi sia un senso etico, civile, sociale, tra questo concetto e la costante perdita occupazionale e reddituale delle famiglie italiane? Non può. Fa soltanto parte della grande menzogna globale nella quale siamo immersi ogni giorno della nostra vita. La società civile che i padri fondatori della nostra nazione avevano idealizzato non esiste più. E’ morta. Annegata nei vizi e nei capricci di capitalisti che smettono di fare all’amore perché il marito miliardario vorrebbe acquistare uno yacht anziché un transatlantico, di corporation che con le loro industrie uccidono il pianeta con emissioni gassose e radioattive, veleni liquidi e polveri chimiche. In fondo a questi esempi c’è la grande massa di gente comune che non riesce ad arrivare alla fine del mese e si indebita sempre di più con società di malaffare o banche troppo scaltre perché venga loro permesso di continuare ad esistere. Non credevo, da liberista, che un giorno sarei arrivato a sostenere l’esigenza di una rivoluzione ma è così. Abbiamo bisogno di un cambiamento radicale. Il capitalismo imperante, che ha ucciso il ricordo delle nostre radici ed il senso della civiltà, va abbattuto con una spallata poderosa. Un popolo darà l’esempio per tutti e con un effetto domino ad esso ne seguiranno altri. Non saranno gli italiani a ribellarsi. La nostra storia ci insegna che siamo più bravi ad adattarci alle condizioni in cui ci troviamo. E’ per questo motivo che non siamo simpatici ai francesi e per cui auspico che facciano loro il primo passo. Liberté, égalité, fraternité. Ecco ciò di cui abbiamo bisogno anche se non tutti se ne sono ancora accorti.
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