martedì 7 aprile 2009


Recentemente ho proposto al Direttore di un’importante catena di cinematografi la stipula di una convenzione con l’Associazione Gruppo SISIFO. Nell’ambito del cordiale colloquio che c’è stato tra noi all’appunto che gli avevo mosso (e cioè che spesso in orario preserale le sale erano vuote) mi sono sentito rispondere in questo modo: “preferisco vederle vuote che ridurre il prezzo del biglietto”. Questa affermazione NON commerciale mi ha colpito tanto più che è stata fatta in un periodo in cui la crisi non aveva ancora fatto sentire tutti i suoi più nefandi effetti. E’ indubbio che il marchio di fabbrica di questa multinazionale sia quello di ottenere il massimo dei risultati con il minimo sforzo. A questo punto mi viene da pensare che i dati relativi alle presenze in sala possano cambiare se cambierà la mentalità degli operatori e le politiche aziendali. E’ giusto essere sordi alla domanda del mercato per modificarne l'equilibrio in favore di una cieca, bigotta, offerta? Io credo di no. Un altro fatto che mi da da riflettere è il prezzo dei prodotti agricoli in un mercato pinerolese. Ho visto manigotti in vendita a cinque euro il chilo. Ovviamente, non li ho acquistati. Un discount della stessa città li vendeva a poco meno di due e trovando ragionevole il prezzo li ho comperati. Il fatto curioso è che quando al mercato ho provato a concludere un acquisto al momento della chiusura, quando cioè il grossista stava riportando la merce nel suo magazzino, il prezzo era sceso. Magicamente, il bene che veniva venduto solamente poche ore prima per cinque euro mi veniva offerto per due. A questo punto mi è venuto da pensare: sto acquistando il prodotto sottocosto? Scontare il manicotto era sbagliato quanto scontare il biglietto di un cinema? Penso proprio di no. Il grossista che mi vendeva il manicotto a due euro continuava a guadagnarci. È allora qual è il punto? Si tratta di cattivo senso commerciale, prezzi petroliferi intollerabili, eccessiva pressione fiscale? Non so rispondere a questa domanda ma so che se i clienti non si danno una regolata finiranno per pagare il prezzo di questa crisi. Almeno finché avranno soldi in banca…

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