martedì 5 gennaio 2010

Non è un mondo per vecchi


Non è un mondo per vecchi

Immagine tratta da http://www.naglieri.com/Vecchi.jpg

La società moderna è anziana nel modo di pensare, nell’accogliere le novità e le istanze provenienti dal mondo giovanile, nell’età anagrafica e il ricambio generazionale. L’età media degli individui è aumentata e questo è stato salutato come un grosso risultato del progresso. E’ vero. L’aumento degli anni di vita e delle aspettative deve essere visto, sempre, come qualcosa di positivo. Negativo è il fatto che i giovani riescano ad entrare nel mondo del lavoro sempre più tardi. Non è nemmeno lontanamente considerabile umano l’aumento costante del numero degli anni di lavoro che occorre avere a disposizione per poter accedere alla sudata pensione. Eppure, chi dirige invecchia sempre di più. E’ assolutamente indecente vedere che a capo di aziende, banche, istituzioni pubbliche o partiti politici e cariche istituzionali vi siano individui non certo di primo pelo. E’ ora di dir basta a questi ottuagenari soloni (spesso rimpinzati di coca) che comandano la vita dei giovani. Credo sia arrivato il momento giusto per mandarli in pensione. E quando diventeranno vecchi anche loro è giusto che si aprano le porte del riposo dal mondo del lavoro. Si, perché nella storia umana gli errori delle società dei vecchi sono stati corretti da rivoluzioni fatte dai giovani. Oggi più che mai c’è bisogno di gagliarda, intraprendente e risoluta gioventù. Chissà se riuscirà a staccarsi dal fascino della playstation, a mollare le menate ed a mettersi a lottare…

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